2018: L’ANNO DELLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DI POTENZA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento esterno.

Il 2018 è l’anno dedicato al Patrimonio culturale Europeo, nato con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla ricchezza presente sul territorio ma anche alla sua importanza sociale ed economica. In Europa ci saranno migliaia di iniziative ed eventi che permetteranno alle persone di approfondire la ricca diversità culturale delle città del continente.

Anche Potenza, senza timore reverenziale alcuno,  deve poter essere in grado di ritagliarsi il suo spazio e accogliere la sfida di presentarsi con le sue potenzialità a questo appuntamento. Muovere dalla fruizione dei beni architettonici e monumentali è, a tale scopo, il primo passo utile da fare partendo da quelli sottoposti a vincolo archeologico e ambientale. Non tutti sanno che nella nostra città ci sono ben 30 siti (compresa la Villa Romana di Malvaccaro) sotto la tutela della Soprintendenza della Basilicata, che andrebbero portati all’attenzione dei più e tanti altri di pregio architettonico che potrebbero andare ad incrementare tale lista.

In questa ottica, proprio su questi siti dovrebbero attestarsi operazioni di marketing, promozione e fruizione e, nel contempo, potrebbero avanzarsi iniziative di scambio di esperienze con altre città italiane ed  europee per quanto attiene la ricerca, le buone pratiche sulla valorizzazione, la qualità della conservazione e della salvaguardia, il riuso ed il potenziamento innovativo del patrimonio culturale, compresi gli  studi sugli interventi di recupero e restauro.

Ma è sulla promozione e fruizione sic et simpliciter di buona parte di questi che bisognerà lavorare

seriamente. In prospettiva, alcuni dati lasciano ben sperare.

Nell’anno passato, infatti, si sono registrati numeri importanti  per quanto attiene la fruizione delle strutture culturali della città. Ad esempio, l’aumento delle visite al Museo Archeologico Nazionale «Dino Adamesteanu» di Potenza, passato dai 6.547 visitatori del 2016 ai 7.319 del 2017 (dati Mibact) , segnala l’opportunità di proseguire con passione e professionalità a favore della scoperta e della valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, anche ai fini di un potenziamento dell’immagine turistica della città stessa.

Ma, soprattutto, segnala la necessità di meglio integrare il Museo stesso in una politica di fruizione che tenga presente tutte le altre potenzialità del centro storico (a partire dalle Chiese alla torre Guevara), dalla Villa romana al ponte Sant’Oronzio o San Vito o Ponte Romano) fino al percorso della via Herculea.

Proprio sulla Herculea, il Progetto Via delle Meraviglie, che attende di essere finanziato dal Mibact, riveste un’importante rilevanza per Potenza città se, lo stesso progetto, sarà in grado di spostare il focus dagli interventi strutturali al coinvolgimento diretto del territorio ovvero le associazioni, le scuole, gli operatori culturali. Se sarà capace di puntare sulle modalità di fruizione  vere e proprie dei beni architettonici, attivando anche il conseguente sviluppo sulle opportunità di espansione del settore turistico. A questo fine, la rete  di Come To Potenza, aperta a tutti coloro che vorranno proporre iniziative di fruizione culturale dal basso, sta organizzando una serie di incontri per calibrare la proposta di offerta turistica proprio sulla parte potentina della via Herculea, inserendo il tutto in un itinerario complessivo delle bellezze cittadine. Traccia di lavoro di questo nostro percorso è un brano estratto dal libro  POTENZA TOPONOMASTICA OTTOCENTESCA dei concittadini Motta-Perretti che, per noi, costituirà la summa su cui costruire le azioni di valorizzazione che metteremo in campo: “L’itinerario da Venosa a Potentia, prima ancora di diventare la via Herculea del tardo antico, era parte di quel sistema stradale utilizzato per esigenze politiche e militari di penetrazione nelle aree interne meridionali. I due rami della direttrice invariante o principale dell’itinerario viario si incrociano nel nodo allargato di Ponte Rivisco, immediatamente a nord di Cozzo Rivisco… Da ponte Rivisco ripartono tre rami principali dell’itinerario che si incrociano nel nodo ampio individuato dalla “sella” della villa di Santa Maria, ai piedi del colle su cui è insediato il centro storico di Potenza:

– Il ramo occidentale, per Pascon Pizzuto, raggiunge il fosso Verderuolo e quindi il Basento;

– il ramo centrale per Cozzo Ginestra, lungo l’attuale via Ciccotti, raggiunge l’area della Chiesa di Santa Maria del Sepolcro e della villa (ex Orto Botanico);

– il ramo orientale raggiunge il fosso Baragiano e, quindi, il Basento nell’area del ponte Sant’ Oronzio (San Vito o semplicemente Ponte Romano);

– Dalla sella di Santa Maria partono tre rami per il colle, sul quale, verosimilmente, si trovano i siti di tre pagi o di tre emergenze edilizie, intorno ai quali si organizzarono, prima il “Municipium” e, poi, le comunità ecclesiali paleocristiane del IV – V sec. D.C. dell’antica Potentia romana;

– un ramo raggiunge l’area dell’attuale cattedrale, lungo la salita di San Gerardo

–  un ramo l’area della Trinità lungo la salita di San Giovanni;

–  un ramo raggiunge l’area di San Giacomo a Portasalza, lungo l’attuale Via Mazzini.

Ognuno di questi rami prosegue , nei due sensi, fino ad incontrarsi ed insieme, sul colle, realizzano la “pagana via sacra” del tardo-antico e la “cristiana via delle Chiese” dell’alto Medio-Evo, San Gerardo, SS Trinità, San Giacomo, che, d’ambo i lati scende a valle fino ad incrociare l’itinerario che lambisce il Basento:

– Il ramo orientale, che sarà la “strada dei Mulini” va ad incrociare il ramo proveniente dal fosso Baragiano

– il ramo occidentale per le coste di Santa Lucia va ad incrociare il ramo lungo il Verderuolo”.

Come ben si comprende, tante sono le aree toccate da questo percorso e diverse sono le evenienze culturali presenti da valorizzare a fini turistici.

Ma è soprattutto sulle possibilità di stabilire nuove collaborazioni tra pubblico e privato che si gioca la partita della gestione e della valorizzazione di tutto il potenziale sopra menzionato e sulla opportunità che riguardo a tutto ciò si possa stabilire una “politica” di fruizione che superi l’emergenza e che renda più costante la possibilità di godere dei siti di interesse.  Proprio per raggiungere lo scopo, insieme a professionisti, archeologi e operatori del settore, stiamo definendo una proposta relativa alla gestione di questi beni che, contemperi le scarse risorse in capo alle proprietà  (Soprintendenza, Enti locali, ecc) con  la possibilità di affidarne la gestione,  come avviene in altre parti del Paese, a cooperative sociali e ad associazioni. Nei prossimi giorni, proporremo la sottoscrizione di un Patto di collaborazione tra le parti interessate alla valorizzazione ed alla relativa fruizione dei beni storico-culturali presenti a Potenza che apra alla possibilità concreta di mobilitare risorse ed energie civiche capaci anche di  arricchire la proposta  culturale.

Per quanto attiene, invece, eventuali campagne di scavi archeologici su siti preesistenti o su quelli da sondare, interventi di manutenzione sul patrimonio monumentale e architettonico, considerato il notevole impegno di natura economica che questi richiederebbero, si demanda il tutto agli eventuali obiettivi della costituenda Fondazione per Potenza che  tenga dentro l’Amministrazione locale, la Soprintendenza, l’Università, la Provincia, la Regione, e tutti quei soggetti privati reclutati per la campagna di scopo. Ma di questo parleremo in un’altra occasione.

A conclusione, possiamo dire che ci aspetta un anno denso di lavoro per rispolverare con orgoglio  il nostro patrimonio culturale, in tutte le sue manifestazioni materiali, immateriali e digitali. Un anno per riflettere sul significato che il patrimonio culturale riveste per la nostra città e per mostrare a tutti le peculiarità del territorio. Un anno importante per iniziare concretamente a prendersene cura come “bene comune”, aspettando la Fondazione.

ENZO FIERRO

Presidente del Moviemnto civico ‘We love Potenza”

 

Nella foto; POTENZA – Un particolare della monumentale Villa del Prefetto.

Lascia un commento