POTENZA CONTRO I POTENTI D’ITALIA

Nella sezione ‘Reprint’ ripubblichiamo un editoriale apparso nel marzo 2006 sul periodico ‘Lucania Finanza’ i cui diritti di riproduzione sono passati a ‘Potentia Review’. In questi ultimi giorni si è parlato spesso delle fasi in cui negli ultimi decenni si è parlato molto di Potenza a livello nazionale. Se ne è parlato per le vicende del terremoto del 1980, se ne è parlato ultimamente per il Capodanno RAI, se ne è parlato per via della tristissima vicenda della povera Elisa Claps, ma se ne è parlato tanto anche per il grande protagonismo dei suoi magistrati. L’editoriale che ripubblichiamo si riferisce proprio a quelle vicende giudiziarie.

Potenza è stata al centro per lunghi giorni di un evento mediatico di rara potenza (ci si scusi per il bisticcio di parole): l’arresto e la detenzione nelle carceri cittadine di Rione Betlemme del signor Emanuele Savoia, l’erede della casata che ha fatto l’Unità d’Italia e che ha disfatto l’Italia fino alla guerra civile, permettendo che Mussolini imponesse la sua dittatura con la violenza ed entrasse nella disastrosa seconda guerra mondiale. Il Savoia, forse, non era neppure mai stato a Potenza prima d’oggi o, ancor più probabilmente, ne ignorava perfino l’esistenza. Ma parlare del Savoia significa anche parlare di chi l’ha messo per qualche giorno in cella e cioè di colui che ormai può essere definito come il più famoso pm italiano tra quelli in attività; l’anglo/napoletano/potentino Henry John Woodcock, nato a Taunton (Inghilterra, contea di Somerset) nel 1967. Non vogliamo entrare nel merito giudiziario della vicenda (anche se, naturalmente, ci siamo fatti una opinione ben precisa) per due evidenti motivi; l’inchiesta ha un raggio d’azione a livello nazionale e riguarda quasi per niente fatti e personaggi della nostra regione. Inoltre, non possiamo commentare cose che sono ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria e che ancora non hanno visto (semmai lo vedranno) un processo. Essendo un periodico lucano noi di ‘Lucania Finanza’ vorremmo invece soffermarci su un aspetto che per potentini e lucani conta molto di più; la proiezione di Potenza nell’immaginario nazionale a seguito di questa e di altre vicende, anche delle precedenti vicende giudiziarie che hanno avuto origine dal Palazzo di Giustizia di Potenza. Innanzitutto non possiamo non rilevare, cosa che è stata già fatta da altri osservatori della nostra realtà, che laddove i vari enti di promozione turistica hanno fallito, il pm Woodcock ha fatto centro. Si vuole, in altri termini, affermare che i potentini debbono molto al loro pm per aver dato alla loro città in questi ultimi anni, ma soprattutto, in queste ultime settimane, una notorietà straordinaria, che ha avuto un precedente solo col terremoto del 1980. Molto meglio di tanti enti partecipati regionali che in questi anni hanno buttato solo soldi senza aver neppure fatto parlare della città. Poi, c’è anche la cosiddetta questione della Nemesi, figura che sta ad indicare una sorta di vendetta della Storia, di contrappasso paradossale che si verifica anche dopo tanto tempo. E, in effetti, ne è passato di tempo da quando i Savoia mandarono i propri soldati nelle nostre contrade a combattere (anche in maniera non del tutto conforme ai doveri umani) i briganti, il cui epicentro era proprio la Lucania (o Basilicata). Ma sono fatti di tanto, troppo tempo fa e non siamo del tutto d’accordo con una speculazione da teatranti fissati (a proposito; la Grancia che doveva essere anche uno strumento di marketing territoriale ha poi prodotto risultati turistici significativi al di fuori dei confini regionali?). A noi piace di più un’altra immagine; quella paradossale di una città che si chiama Potenza, che ha subito anche molte prepotenze di potenti, e che è divenuta, suo malgrado, il nome di una ansia di vera giustizia che fa paura non più solo ai latifondisti o ai baroni locali di tempi lontani, ma a potenti di ben altro calibro, ai potenti corrotti e delinquenti di tutta l’Italia di oggi. Una cosa grandiosa, anche se solo a livello di rifrazione mediatica.

Nella foto; l’ex pm di Potenza, Woodcock, mentre entra nel Palazzo di Giustizia di Potenza.

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