UN PROGETTO CULTURALE PER L’EX CINEMA ARISTON

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo che parla di un progetto di recupero della carcassa dell’ex Cinema Ariston. E’ nota la nostra visione di come deve essere il centro storico di Potenza da qui all’immediato futuro; un centro storico molto vivo e movimentato, soprattutto dai giovani, un centro storico brulicante di iniziative culturali e di scambi. Di vita. Una nuova Agorà della contemporaneità, un qualcosa che deve assomigliare sempre più a quelle zone ‘franche’ culturali e giovanili ormai esistenti in tutte le principali città europee; da Barcellona a Berlino. Riportando questa visione alle nostre dimensioni sia demografiche che territoriali è esattamente questa la visione per la quale ci vogliamo mobilitare. In questa ottica, siamo ben favorevoli, come rivista, a sostenere progetti che vanno nella stessa direzione, come, per esempio, questo interessante e stimolante progetto di cui si parla nell’articolo (‘Potentia Review’).

Nei giorni scorsi (esattamente venerdì 21 ottobre) in occasione dell’incontro organizzato dal movimento civico ‘We Love Potenza’, avente per tema ‘Riapriamo Via Mazzini’, ho avuto l’opportunità di condividere e proporre alla città la mia tesi di laurea dal titolo “LACUNA, completare, ricostruire, trasformare l’architettura: ex Cinema Ariston Potenza 1954-1955″, tesi di laurea svolta presso l’università degli studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, seminario di composizione architettonica 2014-2015 con relatore il Prof. Francesco Garofalo, a cui rivolgo un ringraziamento particolare perché mi ha seguito in questo percorso insegnandomi un metodo di progettazione. Cosa significa ‘lacuna’? Una lacuna va affrontata come incompletezza in architettura, senza fare distinzione tra incompiutezza, abbandono o sottrazioni di parti per effetto di qualche evento che ne abbia comportato la distruzione. I presupposti del mio processo progettuale nascono innanzitutto da una attenta conoscenza del contesto, con l’obiettivo di produrre un organismo architettonico coerente con il pezzo esistente e non una mera aggiunta. Il Cinema Ariston di Potenza, localizzato in uno scenario particolare, si adatta ad esso senza modificarlo. Oggi lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi sopraggiunge da Via Mazzini è davvero triste; ci si trova di fronte a quello che è uno dei simboli più eloquenti del declino del centro storico e della città. Eppure, questa struttura è al centro del dibattito da tempo, esattamente dal 1980 (anno in cui fu chiuso per alcuni mesi al fine di eseguire controlli derivanti dal sisma). Un altro stop si ebbe nel 1983. Infine, e quella volta si trattò dello stop definitivo, nel 1995. La chiusura doveva essere provvisoria per consentire la ristrutturazione della sala nonché l’ampliamento dell’edificio per lo svolgimento di attività aggiuntive a quelle cinematografiche. I lavori non furono mai portati a termine. La complessità dell’intervento si deve alla particolare posizione della struttura che rischia di creare un appesantimento volumetrico ed alla inagibilità di una parte di struttura che ne richiedeva la demolizione. Si susseguono così ipotesi e progetti diversi. Una ipotesi fra tutte prevedeva, nel 1997, la realizzazione di un centro commerciale e di un garage. Il contrasto tra questa costruzione realizzata in cemento armato e l’adiacente Villa del Prefetto pone in evidenza la transizione storica dalle tecniche tradizionali di costruzione alle nuove, che cambiano l‘architettura della città. La Villa del Prefetto apparteneva al monastero dei padri Francescani e veniva utilizzata per fini agricoli. Nel 1808 il terreno su cui sorge la Villa seguì le sorti dell’ edificio a cui rimane sempre annesso e che fu utilizzato da quel momento in poi a soli fini civili. Agli inizi del 1900 il perimetro del giardino corrispondeva a quello attuale, ma il suo impianto risultava semplificato; infatti, esisteva solo il primo tratto della gradinata monumentale che risale al 1800. Negli anni ’30 del secolo scorso furono intrapresi i lavori che portarono alla configurazione attuale, con le ultime modifiche risalenti agli anni Sessanta. A partire da quegli anni, il giardino fu aperto al pubblico per la prima volta. La Villa, caratterizzata da una scalinata monumentale formata da due parti che si sviluppano in modo speculare, è posta in posizione centrale rispetto al suo asse minore. E’ suddivisa in più tratti con andamento curvilineo. Come colmare allora la lacuna? La mia idea di progetto si propone di colmarla inserendo dei volumi nei vuoti preesistenti, quindi, senza stravolgere l’esistente. Si vuole dare nuova vita ad una struttura per troppo tempo rimasta abbandonata e, più in generale, si vuole dare risalto al parco, alla Villa del Prefetto,, unico suo polmone verde; quindi, si vuole dare nuova linfa anche al centro storico. L’edificio diventerebbe così una cerniera d’accesso al centro storico attraverso una scalinata e due ascensori pubblici; un collegamento con il parco. L’intervento si concentra sul recupero del vecchio cinema. L’intenzione contenuta nel mio progetto è quella di creare un nuovo polo di centralità urbana e di farne un luogo invitante per tutte le persone interessate alla cultura; una struttura che possa diventare un multi-edificio della città. L‘edificio si svilupperebbe su cinque livelli. La prima parte dell’edificio, con accesso da via IV Novembre, verrebbe adibita a sala espositiva. Nella seconda parte, troviamo la sala conferenze, una “scatola” inserita all’interno dei muri della calotta che permetterebbe di riconoscere il nuovo dal preesistente e la caffetteria, che permetterebbe il collegamento con il parco. Nella terza e quarta parte del progetto troviamo dei laboratori artistici, uno spazio che può essere utilizzato dai ragazzi del Liceo Artistico di Potenza e da tutte le persone interessate all’arte. La vicinanza con il parco della Villa del Prefetto permetterebbe di avere uno spazio per mostre temporanee all’aperto, uno spazio per i concerti, per i film e per varie manifestazioni culturali. Infine, nella quinta parte, ci sarebbe l’ingresso dal lato di Via Mazzini. Tutti i livelli della struttura sono stati progettati per ottenere ingressi ed uscite indipendenti. Il rifacimento del muro della Villa del Prefetto non costituirebbe una variazione del disegno Planivolumetrico preesistente e dell‘andamento dei viali della Villa.

ROCCHINA MARTINELLI

(Nella foto; l’incontro tenutosi nei giorni scorsi nei locali del movimento civico ‘We love Potenza’ per illustrare il progetto alla cittadinanza)

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