MA COM’E’ BELLA POTENZA DI NOTTE…

Nei giorni scorsi, la pubblicazione di diversi articoli riguardanti un turismo possibile a Potenza e il fatto che Potenza possa essere o debba diventare anche una città turistica hanno suscitato diverse piacevoli discussioni tra i lettori. Sì, perché queste affermazioni lasciano chi legge, ma anche gli stessi abitanti di Potenza, increduli sul fatto che questa città, stranamente per noi che ci viviamo e ci siamo nati, piaccia molto ai turisti e a chi la visita per svariati motivi, risultando molto gradevole alla vista, elegante ma sobria allo stesso tempo, pulita e tranquilla. Questo è il dato di fatto che io, ma anche i miei colleghi guide turistiche professioniste, registriamo ogni qualvolta accompagniamo gruppi o singoli in giro per la città o nei dintorni … e allora … parafrasando il refrain di un popolare successo canoro del famoso trio comico locale La Ricotta, scritto qualche anno fa, dico  ‘ma com’è bella Potenza’, e non solo di notte, ma anche di giorno! Sembrerà strano, ma è così. Questo fatto ci deve far piacere e deve inorgoglirci ancora più, soprattutto quando questo commento scaturisce da persone che, magari il giorno prima o nei giorni precedenti, hanno già visitato Matera. Dico questo non per creare stupide polemiche o stupidi campanilismi tra le due città, ci mancherebbe, ma semplicemente perché le due realtà sono così completamente diverse in genere e tipologia, che se Matera è incomparabile per bellezze artistiche e naturalistiche (intendo i Sassi e le chiese rupestri), Potenza lo è altrettanto guardando il suo meraviglioso skyline venendo da Metaponto, per la raffinatezza della sua via Pretoria, da tanti turisti paragonata al corso principale di Taormina, nonché per il lussureggiante paesaggio appenninico mozzafiato che la circonda. Noi potentini siamo troppo distratti dal nostro quotidiano e dai nostri molteplici impegni e pertanto non riusciamo ad accorgerci del tanto, o poco, bello che c’è in questa città. Basterebbe soffermarsi un attimo e prestare attenzione a ciò che ci si presenta davanti e forse, dico forse, inizieremmo pian piano a cambiare idea. E’ pur vero che ci sono tante bellezze inspiegabilmente nascoste dietro i portoni, ahimè, sempre chiusi, degli antichi palazzi d’epoca del centro storico e che se fossero invece aperti, esattamente come il bellissimo Palazzo Branca, mostrerebbero degli atri meravigliosamente conservati e ricostruiti, facendo cambiare completamente il volto del centro stesso e fornendo ai nostri concittadini un’altra idea della nostra città. Ecco, potremmo iniziare a chiedere questo all’assessorato al turismo del Comune. Si potrebbe provare a convincere i proprietari a tenere i portoni aperti almeno di giorno? E’ vero che si tratta di proprietà private, ma cosa si toglierebbe loro? La paura che qualche imbecille possa imbrattare gli androni? Basterebbe un servizio di videosorveglianza o un maggior controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine. Conoscendo però bene le difficoltà economiche nell’attuare anche queste due cose, dico che servirebbe solamente e semplicemente maggiore senso civico, educazione e collaborazione da parte di tutti nel rispettare le cose e il decoro urbano. Ma riuscite ad immaginare per un attimo quanto ne guadagnerebbe questa città in bellezza e prestigio artistico? Forse no, perché forse non avete mai avuto la fortuna, come l’ho avuta io per puro caso, di imbattervi in questi androni ai quali sto accennando qui. Cosa piace ai turisti di Potenza, in particolare, e che tipo di giro le guide propongono loro? Premetto che non viene proposto un tour “standard”, soprattutto quando i gruppi o i singoli fanno pervenire richieste specifiche. L’offerta classica che noi proponiamo per una visita di mezza giornata (tre ore), di solito, è quella che riguarda il centro storico con le chiese più antiche e belle (S. Michele, S. Gerardo e S. Francesco), lo storico teatro Francesco Stabile, le due piazze principali (Piazza M. Pagano, nota ai potentini come piazza Prefettura, e piazza Matteotti, meglio nota come piazza Sedile), il tempietto/edicola di S. Gerardo e un tratto di extramurale che va dall’arco di S. Gerardo fino alla Porta S. Giovanni. In questo modo, le guide cercano di dare ai turisti un’immagine d’insieme e completa del centro cittadino. E loro, puntualmente, apprezzano. E quanto!  Cosa? Sicuramente la conformazione romana della pianta cittadina fatta di cardi e decumani, poi i vicoli stretti, i tanti balconi di ferro battuto, le due belle torri aragonesi, la cattedrale con i suoi begli affreschi anche se moderni, e infine il teatro, copia in scala del S. Carlo di Napoli, nonché il chiostro cinquecentesco di S. Francesco dal sapore catalano/durazzesco. Infine, i turisti apprezzano l’ospitalità e la gentilezza della gente. L’accoglienza calorosa e la cortesia. Ma, ahimè, lamentano anche la mancanza di due cose importanti che non dovrebbero assolutamente mancare se si vuole fare seriamente turismo: dei servizi igienici pubblici e un negozio di souvenir. Ecco, probabilmente Potenza è l’unica città al mondo a non avere un negozio di souvenir e questa è una cosa che deve farci riflettere molto. Allora, per tirare le somme, partiamo da quelli che sono i nostri punti di debolezza, rimbocchiamoci le maniche e vedremo che i turisti, così come sono già quotidianamente presenti in mezzo a noi, ancora di più saranno invogliati a venire. Perché il passaparola di un amico vale molto di più di mille locandine pubblicitarie delle agenzie turistiche!

Lascia un commento