PROPOSTA PER UN ALTRO 2019

 

Il 2019, data fatidica in questa regione. Ormai è il leit-motiv quotidiano che promana dalla sede della Regione Basilicata, dai mass-media locali e dall’APT. Però, noi in questa sede, nella sede di ‘Potentia Review’, parliamo da potentini più che da basilicatesi, ed onestamente, della CEC 2019 non ci importa (quasi) nulla. Passando un pochino di tempo sulle pagine dei social network potentini e parlando con tanti potentini, questo dato spicca evidente alla attenzione generale. A Potenza il 2019 è una data che non dice nulla, che non coinvolge minimamente i potentini, a parte qualcuno orbitante attorno alla Regione Basilicata e che ha, o spera di avere, degli interessi o degli incarichi, delle commesse in termini economici. Ma, a parte questa ristretta fascia, ai potentini della CEC 2019 non importa nulla, per quanto mass-media regionali e Regione Basilicata (APT compreso) facciano di tutto per far sembrare il contrario e per far sì che sia il contrario. E non diciamo neppure più il perché a Potenza si vede la CEC 2019 come una cosa che capita in un altro Stato lontano, non nella stessa regione. La spiegazione sarebbe lunghissima e toglierebbe tutto lo spazio per la proposta che stiamo andando a formulare. Eppure, nonostante ciò, il 2019 può coinvolgerci ed appassionarci molto. Non mi riferisco a quel 2019, ma ad un altro, possibile, 2019; tutto potentino. Forse, ai più sfugge il fatto che nel 2019 a Potenza cadono ben tre anniversari importanti. Il principale e più importante sono i 900 anni della morte di San Gerardo da Piacenza, vescovo e patrono di Potenza. Può diventare l’occasione non solo per i consueti festeggiamenti annuali, che si svolgono il 29 maggio con la celeberrima Parata dei Turchi, ma qualcosa di molto diverso e di mai tentato prima d’ora. Può essere l’occasione per mettere Potenza al centro di una grande proposta culturale e di farlo non per una sera o per un mese, ma per un anno intero. Dipende da cosa si vuol fare, dipende da come lo si vuol fare. Se si facessero le cose in un certo modo, il 900° anniversario della morte di San Gerardo dovrebbe essere una cosa totalmente diversa dalle consuete celebrazioni di fine maggio. In altre parole, potrebbe e dovrebbe essere lo spunto per qualcosa che durerebbe un anno ed il cui spettro di importanza e di coinvolgimento dovrebbe allargarsi da Potenza a tutta l’Italia e l’Europa. Un anno in cui Potenza potrebbe e dovrebbe mettere in mostra la sua valenza culturale, mostrare tutte le sue molte energie culturali in cerca di visibilità nazionale ed internazionale. Potenza, in altre parole, dovrebbe o potrebbe mostrare all’Italia ed all’Europa la sua specificità storico-culturale in riferimento a tutto ciò che San Gerardo rappresenta non solo e non tanto per quanto attiene strettamente alla vicenda storica del 1100, ma per  tutto ciò che concerne la tradizione di San Gerardo, per tutti i significati implicati in questa grande tradizione, che trova la sua periodica estrinsecazione il 29 maggio di ogni anno. Cosa possono significare non solo per Potenza e per la sua storia, ma per l’Italia e per l’Europa intera la tradizione di San Gerardo, la sua storia, la storia del suo culto, la Parata dei Turchi? Quali possono essere i significati che trascendono Potenza in riferimento alla Parata dei Turchi ed in riferimento alla celebrazione del novecentesimo anno dalla morte del Santo? Non ne parlerò in questo momento, ma, vista l’imminenza del 29 maggio, lo farò nel prossimo numero parlando della origine e del significato della Parata dei Turchi. Se con questa occasione Potenza riuscirà ad elaborare delle idee di alto spessore culturale, potrà proporre il suo 2019 a tutta l’Europa. Potrà richiamare su di sé la visibilità nazionale ed europea. Per esempio, il 2019 potentino potrà costituire finalmente anche l’occasione per quel gemellaggio culturale tra Potenza e Piacenza, di cui si parlò qualche anno fa quando a Potenza arrivò l’ex sindaco di Piacenza Reggi, ma sul quale poi è sceso il silenzio. L’anno delle manifestazioni culturali per il 900° di San Gerardo non dovrà esaurirsi solo in una dimensione né esclusivamente cittadina, né meramente devozionale. Certo, per ottenere questo magnifico risultato in grado di porci all’attenzione italiana ed europea occorre una idea culturale veramente forte e di respiro europeo. I suoi contenuti, l’ho anticipato prima, saranno illustrati nel corso del prossimo mio articolo a ridosso della imminente Parata dei Turchi 2017. Ma non c’è solo il 2019 potentino di San Gerardo. C’è un altro anniversario e riguarda una figura importante della musica italiana, che si è incrociata anche con Potenza. Si tratta di una figura di cui proprio ‘Potentia Review’ ha narrato per la prima volta la storia che ebbe a Potenza. Sto parlando del grande compositore lirico Ruggero Leoncavallo, che visse a Potenza con la sua famiglia e che, al novantanove per cento, proprio a Potenza compose la sua prima opera, il ‘Thomas Chatterton’. Ebbene, nel 2019 ricorrerà  il primo secolo dalla morte del grande autore de ‘I Pagliacci’. Potenza, oltre al recente e lungo nostro articolo apripista, lo ha ricordato su iniziativa di un gruppo di cittadini con una piccola cerimonia di celebrazione concretizzatasi nella apposizione di una targa. Quest’ultima è stata apposta nel vicolo dove il grande Maestro abitò nel suo periodo potentino. In altre città o in altri comuni basterebbe già da sola questa ricorrenza a dar vita ad una intensa stagione o ad un intenso anno di celebrazioni. Questa allora può essere la seconda gamba del tavolino POTENZA 2019. Ma non finisce qui. Un tavolino ha bisogno di almeno tre gambe e c’è, o ci sarebbe, anche la terza gamba. Last but not least, nel prossimo anno 2019 cade un’altra importante ricorrenza. Mentre a Montecatini Terme moriva il grande Leoncavallo, a Potenza, nello stesso anno, il 1919, veniva fondato il più antico e, sicuramente, il più prestigioso club calcistico della regione; Il Potenza Sport Club con una storia non solo centenaria, ma che ha nel suo palmares cinque anni ininterrotti di serie B, di cui uno di vertice, quando la serie A fu mancata all’ultima giornata. Il grande Potenza di Nino Ferri fu un apripista nel calcio italiano. Non si era mai vista e sentita in Italia fino a quegli anni una squadra espressione di una città così piccola, meridionale, e così lontana da tutti i grandi centri metropolitani, che dava spettacolo su tutti i campi italiani, sconfiggendo il Napoli o la Spal o la Sampdoria o la Lazio, e che, senza mezzi, stava incredibilmente per spiccare, col suo attacco raffica Boninsegna-Bercellino, il volo verso la serie A di quel tempo. L’anno era il 1965; più di mezzo secolo fa. Senza parole! Il 2019 potentino ricordi e celebri anche la storia centenaria di questo club, del Potenza, del club rossoblù del Leone Rampante, che, al di là di tutte le traversie societarie che lo hanno straziato nel corso dei decenni, resta sempre il Potenza.

 

PINO A. QUARTANA

2 thoughts on “PROPOSTA PER UN ALTRO 2019”

  1. Pensate solo a mangiare… ad organizzare feste e festicciole in memoria del potenza calcio come se fosse la juventus, di san gerardo di piacenza come se fosse di Potenza, e di un musicista napoletano morto a montecatini terme come se fosse di Potenza. Il 2019 se vi volete divertire dovete visitare Matera, la città del triplete: patrimonio mondiale dell’umanità, capitale europea della cultura, medaglia d’oro al valore civile e medaglia d’argento al valore militare!

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