L’errore che fanno tutti quando richiedono un prestito e che fa rifiutare la domanda

La richiesta di un prestito rappresenta un passaggio importante per moltissime famiglie e individui, ma è sorprendente quanto spesso le pratiche vengano respinte per errori evitabili. Il motivo più diffuso, che accomuna la maggior parte dei richiedenti, consiste in una valutazione superficiale delle proprie reali capacità di rimborso: una pianificazione approssimativa, che considera solo il bisogno immediato e trascura l’equilibrio finanziario personale, rappresenta il vero punto debole che porta, troppo spesso, al rifiuto della domanda da parte degli istituti di credito.

Il nodo cruciale: la mancata analisi della sostenibilità

All’origine della maggior parte dei dinieghi c’è la scelta di un importo non commisurato alle proprie possibilità. Capita infatti che il richiedente valuti il capitale da ottenere basandosi su stime generiche o sull’urgenza di coprire una spesa, senza prima calcolare scrupolosamente spese accessorie, altri debiti in corso o margini di imprevisti. Questa mancanza di pianificazione porta a individuare una rata mensile spesso troppo elevata rispetto al reddito netto mensile disponibile.

Gli istituti di credito, per garantire la restituzione del denaro concesso, operano controlli stringenti sulla sostenibilità della rata. Solitamente viene applicata la regola che la rata non deve superare un terzo (circa il 33%) dell’introito mensile ufficialmente dichiarato dal richiedente. Chi presenta richieste che vanno oltre questa soglia viene automaticamente considerato a rischio insolvenza – anche se non ha segnalazioni pregresse di mancati pagamenti.

Un altro errore, intrinsecamente collegato, è non considerare tutte le voci di spesa ricorrente che incidono sul bilancio mensile, come bollette, affitto, spese familiari e altri finanziamenti. Il risultato è che la banca, analizzando la posizione finanziaria globale, valuta la domanda come non sostenibile e la respinge.

Altri errori comuni che portano al rifiuto

Oltre alla valutazione eccessivamente ottimistica delle proprie disponibilità, esistono altre cause ricorrenti di diniego:

  • Assenza di storia creditizia: chi non ha mai richiesto finanziamenti o carte di credito spesso non dispone di una valutazione pregressa, elemento che viene visto con sospetto dagli istituti bancari. In questi casi manca la prova che il richiedente sia un pagatore affidabile.
  • Situazione lavorativa precaria: indici di instabilità come contratti a termine in scadenza o lavori saltuari minano la fiducia della banca nella capacità di rimborsare il debito. Anche fattori anagrafici – limite di età, soprattutto per piani a lunga durata – possono influire negativamente sul giudizio.
  • Segnalazioni negative ai sistemi di informazione creditizia: eventuali precedenti ritardi o insolvenze, ad esempio nel CRIF, rendono molto difficile ottenere nuovi prestiti.
  • Scarsa documentazione: allegare documenti incompleti o scaduti, oppure indicare dati discordanti tra loro (ad esempio tra residenza anagrafica, busta paga o codice fiscale) conduce spesso alla sospensione o alla bocciatura della domanda per impossibilità di verifica sull’identità e sulle fonti di reddito del richiedente.
  • Mancato confronto tra più offerte: chi accetta la prima proposta disponibile senza valutare tassi, condizioni e assicurazioni rischia di imbattersi in un finanziamento non idoneo alla propria situazione, il che può poi portare a una proposta respinta o troppo onerosa sul lungo periodo.
  • Come presentare una richiesta corretta

    Prevenire il rifiuto della domanda di prestito è possibile solo adottando un approccio metodico e consapevole, basato su alcune regole fondamentali:

  • Analisi dettagliata delle entrate e delle uscite: bisogna calcolare con precisione quale somma sia effettivamente sostenibile, valutando tutte le entrate certe e le spese mensili fisse. Solo così è possibile individuare la rata che non metta a rischio la stabilità finanziaria.
  • Verifica della propria situazione creditizia: consultare i database delle centrali rischi (come CRIF) per assicurarsi di non avere segnalazioni negative è un passo essenziale per evitare sorprese durante l’istruttoria bancaria.
  • Confronto tra più proposte: non scegliere mai la prima offerta, ma richiedere diversi preventivi e simulazioni, valutando complessivamente tassi, spese accessorie, penali e assicurazioni. Questo permette di individuare la formula più adatta al proprio profilo economico e riduce i rischi di eccessivo indebitamento.
  • Preparare con cura la documentazione: presentarsi con tutta la documentazione aggiornata e coerente (documento d’identità valido, busta paga, Certificazione Unica, estratti conto bancari, certificato di residenza) accelera i tempi di valutazione e migliora la percezione di affidabilità.
  • Essere trasparenti: evitare forzature sui dati reddituali, omissioni o incongruenze con informazioni precedenti. Le banche verificano incrociando database ufficiali: qualsiasi difformità viene immediatamente rilevata e porta al blocco della pratica.
  • Un ulteriore accorgimento utile è quello di non avanzare richieste a raffica presso più istituti nello stesso periodo. Ogni tentativo viene registrato dalle banche dati: una serie di richieste ravvicinate rappresenta, agli occhi degli enti erogatori, un campanello d’allarme che può contribuire a far respingere la domanda successiva.

    Strategie per migliorare le possibilità di accettazione

    Per incrementare la probabilità di ottenere un finanziamento, si possono adottare alcuni accorgimenti pratici:

    Valorizzare i garanti o le garanzie accessorie

    Presentare la domanda assieme a un cointestatario con reddito stabile, oppure fornire garanzie accessorie (ad esempio pegni su titoli) attesta una maggiore affidabilità e riduce il rischio percepito dall’istituto.

    Costruire una buona storia creditizia

    Effettuare piccoli acquisti rateali o sottoscrivere una carta di credito e rimborsare sempre le somme dovute in modo puntuale, aiuta a dimostrare una reputazione di pagatore affidabile quando si andrà a richiedere importi più elevati.

    Aumentare la chiarezza nel progetto

    Spiegare nel dettaglio le finalità del prestito, allegando documentazione che ne giustifichi la richiesta, ad esempio preventivi di spesa o progetti dettagliati. Questo fornisce all’istituto una maggiore sicurezza sulla destinazione del denaro e sulle reali capacità di rimborso.

    Rinunciare a importi eccessivi

    Rivedere eventualmente al ribasso la somma richiesta o la durata, simulando diverse opzioni su calcolatori online, permette di individuare la soluzione ideale, anche in funzione dei parametri utilizzati dalle banche nella valutazione.

    Errori da evitare dopo un rifiuto

    Nel caso in cui la domanda venisse comunque respinta, il peggior errore sarebbe insistere senza indagare le motivazioni del rifiuto. È fondamentale richiedere spiegazioni dettagliate all’ente erogatore e prendersi il tempo per correggere le eventuali criticità riscontrate.

    Spesso il diniego non dipende solo da limiti oggettivi ma anche da questioni facilmente risolvibili: una segnalazione involontaria, un documento scaduto, una rata che può essere lievemente ridotta. Dopo aver sistemato la propria posizione, è meglio attendere qualche mese prima di presentare una nuova richiesta, per non peggiorare il proprio rating creditizio.

    Messaggi ravvicinati di prestiti negati generano infatti una scia negativa nei database, rendendo sempre più complesso ottenere credito in futuro — un errore che, assieme a quelli elencati, rappresenta uno degli ostacoli principali al buon esito di una domanda di finanziamento.

    Affrontare il percorso di richiesta in modo preciso e trasparente, con attenzione analitica alle proprie possibilità e chiarezza nella presentazione, è la vera chiave per massimizzare le probabilità di successo e costruire un rapporto di fiducia con il mondo del credito moderno.

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