Il documento fondamentale che certifica il pagamento delle spese condominiali: ecco come ottenerlo

Nel contesto della gestione condominiale, uno degli aspetti più delicati e fondamentali riguarda la certificazione del pagamento delle spese condominiali. Chi acquista o vende una proprietà inserita in un condominio si trova frequentemente a dover dimostrare che tutte le quote dovute siano state interamente saldate e che non gravino debiti pendenti sull’unità immobiliare. Per questo scopo esiste un documento fondamentale, spesso chiamato attestazione di pagamento condominio o liberatoria condominiale, che costituisce una vera e propria tutela sia per il venditore sia per l’acquirente.

Cos’è e a cosa serve la liberatoria condominiale

La liberatoria condominiale è un certificato rilasciato dall’amministratore di condominio che attesta con chiarezza la situazione contabile di un’unità immobiliare rispetto al condominio di appartenenza. Questo documento certifica in modo esplicito se tutte le spese condominiali — ordinarie e straordinarie — sono state regolarmente pagate dal proprietario o se esistono ancora quote arretrate, controversie o obbligazioni in sospeso. In sintesi, la liberatoria rappresenta uno strumento di trasparenza e di garanzia nelle compravendite immobiliari così come nelle semplici successioni di proprietà, scaricando l’acquirente da possibili richieste di pagamento relative a morosità pregresse.

Quest’obbligo è particolarmente importante in base all’articolo 1130 del Codice Civile, che attribuisce formalmente all’amministratore la tenuta della contabilità condominiale e la possibilità di dover fornire su richiesta l’attestazione dello stato dei pagamenti delle quote condominiali e delle eventuali cause legali in corso.

Quando e perché è richiesta l’attestazione di pagamento

La richiesta dell’attestazione di pagamento avviene principalmente in due circostanze:

  • Vendita dell’immobile: è richiesta dal notaio al momento del rogito per assicurare che non risultino spese insolute che graverebbero sul nuovo proprietario. La legge stabilisce che l’acquirente possa essere chiamato a rispondere dei debiti condominiali pregressi fino al biennio precedente all’atto di compravendita. Ecco perché la liberatoria è considerata essenziale per la tranquillità di chi acquista.
  • Successioni ed eredità: in caso di trasmissione dell’immobile per successione, anche l’erede può trovarsi nella situazione di dover dimostrare l’assenza di debiti pendenti verso il condominio.

Inoltre, la liberatoria può essere richiesta in qualunque momento dal proprietario che desidera tenere traccia della propria regolarità nei pagamenti delle quote, anche per motivi personali o per presentarla come garanzia in sede bancaria.

Contenuto e valore della liberatoria condominiale

Il contenuto della liberatoria condominiale può variare leggermente a seconda delle specificità di ciascun condominio, ma i principali elementi che non possono mai mancare sono:

  • Generalità dell’unità immobiliare di riferimento (indirizzo, interno, nome del proprietario o del richiedente).
  • Dichiarazione dello stato dei pagamenti delle spese ordinarie (ad esempio, manutenzione, pulizia, servizi comuni).
  • Dichiarazione dello stato delle spese straordinarie (come lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazioni deliberate dall’assemblea condominiale).
  • Presenza o assenza di arretrati o morosità e l’eventuale elenco dettagliato delle stesse.
  • Situazione contabile rispetto alle delibere già approvate ma ancora non eseguite, che potrebbero generare oneri futuri.
  • Indicazione dell’eventuale esistenza di controversie o azioni giudiziarie relative all’unità immobiliare o nei confronti del condominio.
  • Data di rilascio e firma dell’amministratore di condominio.

È importante sottolineare che la liberatoria, pur evidenziando la storicità dei pagamenti, non sempre ha valore liberatorio assoluto: potrebbero infatti emergere conguagli, spese extra o errori contabili in seguito. Tuttavia, essa impegna la responsabilità dell’amministratore, che ne risponde in caso di dichiarazioni false o incomplete.

Procedura per ottenere la liberatoria o attestazione di pagamento

Il rilascio della liberatoria condominiale avviene su richiesta formale presentata all’amministratore di condominio, che può essere fatta tramite lettera raccomandata, email certificata (PEC) oppure, nei condomini più piccoli, anche personalmente. Ecco i passaggi fondamentali:

  • Preparare una richiesta scritta indirizzata all’amministratore, indicando chiaramente i dati dell’unità immobiliare e il motivo della richiesta (ad esempio, rogito notarile, successione).
  • Accertarsi di essere in possesso delle ricevute di pagamento e di ogni altro documento utile che possa velocizzare la verifica da parte dell’amministratore.
  • Attendere l’emissione del documento firmato e datato dall’amministratore; normalmente la normativa non stabilisce un termine preciso, ma è interesse delle parti finalizzare in tempi brevi questa incombenza per non rallentare la vendita o la successione.

In alcuni casi, specie se il condominio è gestito da professionisti, l’amministratore può richiedere anche la compilazione di un modulo o la presentazione di una checklist di documenti:

  • Estratto conto condominiale: dettaglio di tutte le spese e delle quote versate.
  • Ricevute di pagamento: prova dei versamenti effettuati.
  • Documentazione su eventuali controversie: copia di atti o comunicazioni relative a procedimenti in corso.
  • Richiesta formale di liberatoria: lettera, modulo o mail ufficiale.

In ogni caso, il costo del rilascio della liberatoria condominiale è solitamente a carico del richiedente e può variare in base alla prassi dello studio dell’amministratore.

Valore giuridico e limiti della liberatoria

Sebbene la liberatoria rappresenti una procedura consolidata e sicura, il suo valore giuridico non è illimitato. In particolare, l’amministratore potrebbe non avere già conteggiato tutte le spese future o conguagli approvati, che potrebbero emergere anche dopo il rilascio del documento. Ecco perché si consiglia di:
– richiedere la liberatoria quanto più possibile a ridosso della vendita o del trasferimento,
– conservare sempre tutta la documentazione relativa agli ultimi pagamenti,
– sollecitare riscontri scritti sulle eventuali somme ancora da deliberare.

L’acquirente di un bene immobile ricade sotto la normativa del Codice Civile, che lo può rendere corresponsabile dei debiti condominiali pregressi fino a due anni prima dell’acquisto; di conseguenza la liberatoria riduce fortemente questo rischio, fornendo un quadro chiaro e trasparente della situazione contabile

Infine va ricordato che, in caso di dichiarazioni false da parte dell’amministratore, questi ne risponde civilmente e penalmente, secondo la normativa vigente. La correttezza del documento rappresenta quindi una tutela non solo per il venditore, ma anche per l’acquirente e per la stessa amministrazione condominiale.

Per una comprensione tecnica più approfondita, si può consultare la voce di condominio su Wikipedia, che tratta la figura e le responsabilità dell’amministratore.

In conclusione, la liberatoria condominiale è un documento imprescindibile nelle principali operazioni immobiliari e nella vita amministrativa di ogni condominio, un autentico strumento di sicurezza, trasparenza e regolarità per tutte le parti coinvolte.

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