La questione relativa a chi debba sostenere la spesa per la sostituzione della cassetta di scarico del WC in un immobile in affitto è particolarmente rilevante sia per i proprietari sia per gli inquilini. La risposta non è sempre univoca, poiché dipende da specifiche circostanze stabilite dal Codice Civile, dalla giurisprudenza e dagli eventuali accordi presenti nel contratto di locazione.
Cosa stabilisce la legge: principi generali
Secondo l’ordinamento italiano, la manutenzione ordinaria dell’immobile spetta generalmente all’inquilino (conduttore), mentre quella straordinaria e le sostituzioni dovute a vetustà o difetti preesistenti competono al proprietario (locatore). In sostanza, il locatore è tenuto, ex art. 1575 Codice Civile, a consegnare l’immobile in buono stato di manutenzione e a mantenerlo tale per tutta la durata della locazione.
La giurisprudenza della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15317/2019, ha precisato che bisogna accertare la causa della rottura per determinare chi debba pagare la riparazione. Se il danno è dovuto al normale utilizzo e di piccola entità, la spesa è a carico dell’inquilino. Se invece il danno deriva da invecchiamento, usura dovuta al tempo o cause indipendenti dalla volontà dell’inquilino, allora la spesa compete al proprietario.
Sostituzione della cassetta del WC: casi pratici
La sostituzione dello sciacquone o cassetta del WC può configurarsi come manutenzione ordinaria oppure straordinaria a seconda delle cause che la rendono necessaria:
- Malfunzionamento dovuto a uso quotidiano: Se la problematica si verifica dopo un utilizzo prolungato e la riparazione consiste nella sostituzione di componenti di modesta entità (es. guarnizioni, pulsante), la spesa rientra nella manutenzione ordinaria e ricade sull’inquilino.
- Sostituzione completa per vetustà/obsolescenza: Nel caso in cui la cassetta debba essere sostituita perché ormai usurata dal tempo o vecchia, con conseguente malfunzionamento non imputabile ad incuria dell’inquilino, la spesa è a carico del proprietario. Ugualmente accade se la cassetta era già malfunzionante al momento della consegna dell’immobile.
- Upgrade volontario: Se invece la sostituzione è richiesta dall’inquilino per ragioni puramente estetiche o per scelta personale diversa dal normale funzionamento, la spesa resta a suo carico.
Inoltre, la giurisprudenza e la prassi concordano nell’attribuire sempre al proprietario le spese che comportano opere murarie o la rottura di pareti e mattonelle: quindi, se per cambiare la cassetta occorre intervenire sulle strutture murarie (tipico delle cassette a incasso), la spesa è da ricondurre tra gli oneri straordinari del locatore.
Cosa fare in caso di guasto: procedure e obblighi
Se si verifica un guasto alla cassetta del WC durante la locazione, l’inquilino ha l’obbligo di segnalare tempestivamente il problema al proprietario, indicando la natura dell’intervento richiesto. Nel caso in cui il proprietario non provveda agli interventi di sua competenza in tempi ragionevoli e la situazione comprometta l’abitabilità dell’immobile, l’inquilino può agire legalmente e, nei casi più gravi, recedere dal contratto di locazione.
È importante sottolineare che eventuali modifiche o sostituzioni non urgenti apportate dall’inquilino senza il consenso del proprietario possono sollevare controversie, specialmente se relative ad elementi strutturali o impiantistici.
Norme pratiche, consigli e implicazioni contrattuali
La sostituzione della cassetta del WC, specie nei modelli ad incasso, è un intervento che spesso richiede l’apertura di pareti e il coinvolgimento di un professionista qualificato. Questo aspetto rafforza la natura straordinaria dell’intervento, collocando il costo generalmente in capo al proprietario.
Per evitare controversie o fraintendimenti, è sempre consigliato che il contratto di locazione riporti, in modo dettagliato, la ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria. In assenza di tale indicazione, si applicano i criteri di legge sopra citati.
Riepilogando, la spesa per sostituire la cassetta di scarico del WC:
- È a carico dell’inquilino solo in caso di piccole riparazioni dovute all’uso quotidiano.
- Spetta al proprietario se la sostituzione si rende necessaria per vetustà, guasti strutturali, rottura delle pareti, usura non imputabile o malfunzionamenti presenti all’inizio della locazione.
- È sempre consigliabile effettuare un’ispezione preventiva e, in caso di dubbio, richiedere la perizia di un professionista del settore.
In ambito condominiale, infine, va ricordato che la gestione e l’onere di eventuali riparazioni sulle parti comuni, come le colonne di scarico centralizzate, non spettano né all’inquilino né solo al proprietario, ma ricadono su tutti i condomini secondo le regole stabilite dalle tabelle millesimali (condominio).
Per concludere, la disciplina italiana prevede precise regole di ripartizione degli oneri per la sostituzione della cassetta del WC. Tuttavia, la reale attribuzione della spesa va sempre valutata caso per caso, considerando le ragioni del guasto, la tipologia dell’intervento e quanto pattuito nel contratto di affitto. In caso di controversie, il supporto di un professionista o di una consulenza legale può essere fondamentale per risolvere rapidamente eventuali disaccordi tra locatore e conduttore.