PIAZZA, BELLA PIAZZA…

Piazza Mario Pagano detta anche Piazza Prefettura di Potenza, la più bella piazza della Basilicata, la più elegante e signorile piazza della Basilicata, sarà la ‘location’ che ospiterà il prossimo Capodanno RAI del 31 dicembre trasmesso in tutta Italia ed in mondovisione. Perché questa piazza è bella? Prima di tutto, ciò che colpisce di questa piazza è l’assoluta simmetria. E’ quadrata, regolarissima, a parte una piccola rientranza determinata dalla Chiesa di San Francesco, che si affaccia quasi su di essa senza allinearsi simmetricamente al quadrato. Ma la simmetria non è l’unica caratteristica, né l’unico elemento che conferisce bellezza a questa piazza. Un altro motivo, che risalta ben evidente al primo sguardo anche per chi vi capita da fuori per la prima volta, è l’eleganza ed un certo senso di solenne ed austera imponenza, che colpisce il visitatore colto ed attento il quale si accorge che questa non è la cifra estetica e spirituale del Sud. A volte, Piazza Prefettura può vagamente ricordare piazze di città mitteleuropee, altre volte piazze di città austere ed eleganti del nord Italia, come, ad esempio la piazza principale di Torino, ma anche quella di Cuneo. Stesso senso geometrico ‘francese’, stessa ricercata solennità di tipo veteroborghese. Le sue quattro costruzioni che la delimitano sono state costruite a poca distanza l’una dall’altra. Il Palazzo del Governo rivaleggia, per così dire, con il dirimpettaio Palazzo delle Ina-Generali per maestosità quasi… imperialistica. In effetti, sono entrambi il frutto architettonico di due poteri, stili ed epoche imperiali. Il Palazzo del Governo appartiene all’epoca napoleonica e richiama nelle sue linee quel senso di forza e di grandiosità che tutti gli Imperi cercano di infondere nelle loro opere, anche in quelle costruite nelle città meno centrali. Il Palazzo Ina-Generali fa parte di una serie di Palazzi che la grande e storica compagnia triestina costruì nelle maggiori città italiane con esiti fantastici a Roma ed a Firenze. Ma anche il Palazzo Ina-Generali di Potenza non sfigura affatto. Fu progettato da una delle archistar del Regime, Mario De Renzi e costruito nel 1938 (in piena epoca imperiale; l’Impero fascista era stato proclamato due anni prima, nel 1936). Anche questo palazzo trasmette un forte senso di imponenza e di forza e questa sensazione sarebbe stata ancora più forte se fosse stato realizzato anche un bassorilievo marmoreo ad opera di uno dei più grandi artisti del Ventennio e del 1900: Mario Sironi. E, poi, c’è il Teatro Stabile, gioiellino lirico e architettonico del tardo 1800, che avrebbe dovuto avere i portici, ma poi si decise di non farli più. E’ l’unico teatro lirico della Basilicata e vanta già una discreta antichità essendo stato inaugurato nel 1881 alla presenza dei reali di Casa Savoia. I portici sottostanti al Palazzo Ina-Generali, con il suo Gran Caffè, che riapre dopo domani, con i suoi negozi e grandi magazzini e con il suo ‘storico’ negozio della cioccolata completano il tono di eleganza borghese di Piazza Prefettura. La bella piazza è legata al nome di Edoardo Winspeare, l’Intendente (l’attuale Prefetto) che cominciò a costruirla. I Winspeare erano una famiglia di origine inglese, dello Yorkshire, trasferitasi in Italia per motivi religiosi (erano cattolici). Edoardo si trasferì per alcuni anni da Napoli a Potenza ed a Potenza nel 1840 nacque suo figlio Antonio esattamente il 22 maggio 1840. Antonio Winspeare nel 2011, è stato inserito tra i “Migliori 150 servitori dello Stato”, dall’allora ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Anche i Winspeare contribuirono a fare del 1799-1899 il Grande Secolo potentino. I Palazzi del Governo che esistono al Sud sembrano quasi tutti uguali. In realtà, non è così. Ce ne sono di originali ed alcuni sono veri e propri monumenti. Tra questi ultimi, ci mettiamo, ad esempio, il Palazzo del Governo di Lecce e quello di Foggia, ma anche quello di Potenza. Tutti e tre belli, ma tutti e tre belli per motivi e stili diversi. Quello di Foggia è stato realizzato dal fascismo. Quello di Lecce è uno splendore del Barocco, lo stile che dà la nota specifica a tutta quella bella città, mentre quello di Potenza è segnato dal 1800. Lo stile prevalente in tutta Europa nel 1800 fu il neoclassicismo. Il Palazzo del Governo di Potenza, realizzato nella sua parte iniziale già nel decennio napoleonico e poi continuamente modificato ed aumentato fino ai primi del 1900, si caratterizza, per uno stile neoclassico con spiccati accenti in stile Impero (napoleonico), il codice-stile che continuò ad esercitare il suo influsso anche dopo la caduta di Napoleone. Lo Stile Impero, d’altronde, fu una corrente del Neoclassicismo architettonico. Una sua variante interna. Il disegno del neoclassicismo era molto lineare e severo, in opposizione al barocco ed al rococò. Lo Stile Impero aggiunge al neoclassicismo una connotazione più imponente e maestosa e, d’altronde, gli elementi stilistici specifici della corrente Impero furono il bianco del marmo (le colonne binate) ed il bianco degli intonaci. Tutte cose che restituiscono l’esatta formula stilistico-architettonica del Palazzo del Governo di Potenza, un Palazzo del Governo abbastanza a sé stante tra i suoi omologhi meridionali, forse il più ‘francese’ di essi. In cima al Palazzo del Governo di Potenza c’è un grande orologio.  All’epoca del nefasto terremoto del 1980 l’immagine dell’orologio spezzato di Piazza Prefettura a Potenza fece il giro del mondo. Il 31 dicembre 2016, a distanza di 36 anni da quei tragici fatti, l’immagine del grande orologio del Palazzo del Governo di Potenza significherà per tutti, potentini, lucani e resto del mondo, un’altra cosa. Quell’orologio sarà un simbolo di speranza e di ripresa. Con il saluto all’Anno Nuovo, dalla piazza di Potenza, la piazza di una città martoriata e condizionata dai terremoti come quasi nessun’altra in Italia, partirà un messaggio dal fortissimo significato che si rivolgerà anche a tutti i centri, grandi e piccoli, dove il terremoto ha seminato rovina e distruzione. La sera del 31 dicembre 2016 Potenza ed il suo orologio diranno che dai terremoti ci si può riprendere, che dopo i terremoti si può rinascere. Potenza ne è la conferma e la dimostrazione.

Potentia Review

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