POTENZA: IL LEONE ‘FORESTO’ OSPITE PERMANENTE

Una bellissima foto del nostro collaboratore fotografo, Michele Luongo, mi dà modo di parlare di un piccolo rilievo architettonico vittima della distrazione generale. Sto parlando del leone in pietra posizionato sui portici del Palazzo Ina-Generali in Piazza Prefettura a Potenza. Lui se ne sta solo soletto a guardare dall’alto il passeggio di Via Pretoria. Ma dal basso pochi lo notano. Il b/n della foto dà allo sfondo un tono epico-drammatico come in un film kolossal ambientato nella antichità. E, ancora una volta, Potenza appare in tutta la sua diversità rispetto alla Basilicata ed alla parte dell’Italia situata al di sotto della traiettoria Roma-Pescara; una città meridionale, ma per niente mediterranea. Tutto ciò si capisce anche da questa bellissima foto di Michele Luongo, che mette in risalto il meglio della architettura del periodo fascista, quella tipo Eur e non quella ‘littoria’ e rustica della piazza centrale di Latina, tanto per capirsi. La settimana scorsa ‘Potentia Review’ ha ripescato un reportage del 1930 del ‘Corriere della Sera’ in cui l’inviato dell’epoca (sono passati già ottantasei anni da allora) diceva che Potenza aveva (ed ha) una intimità quasi veneziana. Ora, vedendo questa bellissima foto mi viene da pensare scherzosamente che il leone potentino ospita di buon grado anche il suo cugino veneziano in quella che Baldini (l’inviato da MIlano nel 1930) indicò come la Piazza San Marco di Potenza. Non dimentichiamo, però, il fatto che nel 1930 a Piazza Prefettura/Piazza Pagano il palazzo dell’Ina-Generali non c’era ancora. Se quel giornalista la potesse rivedere oggi la nostra Piazza Prefettura anche con il suo leone alato di San Marco sarebbe ancora più convinto di quella sua definizione. Detto ciò, qualcuno potrebbe obiettare che la Compagnia delle Assicurazioni Generali è triestina, non veneziana. Vero, ma il Leone alato di San Marco è veneziano e non triestino. All’inizio della sua storia, nel 1831, le Assicurazioni Generali di Trieste avevano come simbolo, come brand, l’Aquila bicipite dell’Impero austro-ungarico e nella propria ragione sociale la qualifica di assicurazioni ‘austro-italiche’. Per riaffermare le radici italianissime di Trieste e per caratterizzare meglio la propria identità italiana, nel 1848, in seguito alla nascita della Repubblica di Venezia, dopo i moti rivoluzionari che portarono alla nascita della Repubblica di Venezia, la compagnia assicurativa triestina eliminò dalla propria ragione sociale la qualifica “austro-italiche” e adottò, per le operazioni sul territorio italiano, come suo simbolo il leone alato di San Marco di Venezia. Il Palazzo delle Assicurazioni Generali di Potenza rientra in una lista di Palazzi costruiti dalle Assicurazioni Generali tra il 1870 ed il 1940 nelle maggiori città italiane. A Roma ed a Firenze ci sono i Palazzi delle ‘Generali’ più belli, tutti e due in stile rinascimentale. In altre città sono presenti altri stili. Quello di Potenza fu costruito, invece, secondo lo stile coevo, secondo lo stile dell’epoca in cui fu progettato, il razionalismo cioè lo stile del Regime fascista. Fu realizzato nel 1937 dall’architetto ed urbanista Mario De Renzi, uno dei più importanti architetti del ventennio fascista. Uno stile, quello del razionalismo, che passata la prevedibile fase di rigetto, legata ovviamente a questioni extra-architettoniche ed extra-artistiche facilmente comprensibili, è stato, poi, dalla fine degli anni ’70 in poi, sempre più rivalutato. Il Razionalismo ebbe una stretta affinità anche con il Movimento Novecento e con il Movimento Moderno. Infatti, Mario De Renzi fu anche uno dei fondatori del R.A.M.I. (Raggruppamento Architetti Moderni Italiani). Questa corrente architettonica si dichiarò a favore dell’Architettura Moderna ma, nello stesso tempo, invocò  anche la continuità del passato nel presente nel nome della storica supremazia dell’architettura italiana, rifiutando il lavoro di gruppo a favore dell’esaltazione delle singole personalità. In questo gruppo confluirono anche alcuni architetti ed urbanisti ‘razionalisti’. Con il Palazzo potentino delle Assicurazioni Generali il ‘foresto’ (come a Venezia chiamano quelli di fuori) leone di San Marco è diventato potentino al punto tale da essere ormai un punto di riferimento permanente nella piazza più importante della città. Il buon vecchio Leone rampante autoctono, il nostro, sopporterà l’intrusione; si sa che i potentini sono molto cordiali ed ospitali con i ‘foresti’, ma senza essere invadenti. Infatti, il nostro Leone rampante se ne sta nella Piazzetta Pignatari e quello veneziano in Piazza Prefettura. Va bene anche così.

PINO A. QUARTANA

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